L’espresso perfetto insieme a Giuseppe Fiorini. Il trainer siracusano ci racconta i passaggi salienti.
La ricerca di un buon espresso porta con sé, spesso e poco volentieri, ad una serie infinita di dubbi, accompagnati da ataviche perplessità, a cui non riusciamo a rispondere. E’ proprio per queste ragioni, che ci siamo voluti affidare alla conoscenza di Giuseppe Fiorini, rinomato trainer siracusano, in quella che vogliamo sia una guida verso l’espresso perfetto.
“Pochi passaggi, ma di fondamentale importanza”
– esordisce Fiorini -.
“Per prima cosa si sceglie una miscela composta da varietà eccellenti di caffè selezionato, studiata per L’Espresso e sapientemente tostata con un grado di tostatura medio. Successivamente – aggiunge -il caffè deve essere macinato fino a trasformare i chicchi in un mix di particelle fini [300/400 micron]; sganciare il nostro portafiltro, fare uscire dell’acqua dal gruppo erogatore per circa 2 secondi (purge) e pulire per bene lo stesso avendo cura di rimuovere tutto il caffè esausto precedentemente estratto: questo lo facciamo per evitare di contaminare la nostra bevanda successiva di amaro, rancido e bruciato. In seguito – aggiunge Fiorini – si preparano 7g o più di macinato fresco da inserire nel filtro ( precedentemente pulito). Il macinato va livellato, distribuito bene e va compattato con l’apposito pressino professionale tenendo ben dritto il pressino e ruotandolo di un quarto di giro. A questo punto – continua Fiorini – non ci rimane che agganciare il portafiltro, avviare l’estrazione e mettere sotto al beccuccio la nostra tazzina di espresso preriscaldato a 40°. E’ fondamentale, precisa, come la nostra estrazione dal momento in cui premiamo il pulsante on, dovrà avere una durata che va dai 25″ ai 30”. Se così non fosse – conclude Fiorini – bisognerà intervenire affinando o ingrossando la macinatura cercando di rientrare sul medesimo contatto acqua caffè.
Fine.”
Author Davide La Rosa